Biblioteca Umanistica Università di Firenze in Piazza Brunelleschi

Firenze, Progetto preliminare, 2014 (Breschistudio Associati)

Progetto
Alberto Breschi, Claudia Giannoni, Niccolò Bassilichi, Michele Argiolas, Gianluca Chiostri

 

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Non progetto ex-novo, ma progetto di ‘metamorfosi’, che si pone come parte integrante di un processo di trasformazione urbana e assume le caratteristiche di un progetto di ‘riconversione permanente’. Dal punto di vista architettonico la nuova Biblioteca completa la metamorfosi del convento che viene ad assumere una precisa connotazione di struttura urbana integrata composta da parti architettoniche che ne rilevano la complessità e lo spessore storico. Queste sono:
– Il nucleo centrale dell’antico complesso di S. Maria degli Angioli concentrato attorno ai due chiostri, ex sede della Facoltà di Architettura;
– Il complesso progettato dall’arch. Fagnoni negli anni ‘60, sede dell’attuale biblioteca e di strutture didattiche della Facoltà di Lettere e Filosofia;
– Il recupero e la trasformazione del chiostro centrale chiamato ad assumere un ruolo centrale di cerniera tra le singole parti con l’inserimento di una nuova funzione che ampli ed espanda la Biblioteca su nuovi contenuti;
– il recupero integrale della palazzina edificata negli anni 60/70 sede attuale dell’ex Dipartimento di Costruzioni in piazza Brunelleschi che potrebbe anche assumere il volto di un nuovo organismo architettonico, espressione di una più marcata contemporaneità, più aderente al nuovo contenuto della Nuova Biblioteca Umanistica, proiettandone l’immagine verso piazza Brunelleschi. Si tratta in fin dei conti di un Progetto a forte valenza urbana, che potrà trovare uno specifico rilancio entro la sua corretta valutazione di spazio bivalente sospeso fra università e città, e quindi a servizio non solo degli studenti ma di strati e livelli di utenza più vasti e complessi: in questa prospettiva sarà proprio la piazza, oggi un banale spazio vuoto, con forma e funzione residuale rispetto al costruito, che potrà diventare invece il luogo di massima qualificazione dell’intreccio e di incontro di funzioni plurime.