Centro velico e annessa struttura ricettiva sull’isola dell’asinara

Trabuccato, Concorso internazionale, 2012 (Breschistudio Associati)

Progetto
Alberto Breschi, Claudia Giannoni, Sandro Roggio, Gavino Gavini, Sergio Bionda

 

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Il restauro del paesaggio “urbanizzato” di Trabuccato prefigura, a partire dai segni residui, la conferma dello scenario che esclude artificiosi innesti ma chiede solo una corretta interpretazione delle interazioni tra la vegetazione spontanea e gli artifici delle soluzioni adottate, tra Otto e Novecento, per i coltivi e i sistemi di protezione degli stessi. È opportuno non travisare il senso di questo luogo inventando un giardino che non c’è mai stato. Bastano semplici interventi pensando alle attività di cura che realisticamente si possono assicurare da parte di addetti alle manutenzioni, ma non escludendo sperimentazioni colturali da parte di soggetti istituzionali. La sintassi del paesaggio delle pertinenze potrà essere ristabilita con un buon grado di coerenza (operando con prudenza tra la conferma dei segni dei coltivi storici e le necessità d’uso) stabilizzando e integrando i confini verdi (di chiusi e percorsi) mediante specie native come lentischio, fillirea, ginepro fenicio, prevedendo di completare le bordure di mioporo e pittosporo ove se ne riconosca la presenza e la necessità a ridosso dei muri a secco. Si prevede la conferma e valorizzazione dell’antica trama connettiva costituita da una successione di fabbricati, per lo più di impianto a recinto o a corte aperta e dal semplice disegno dei percorsi definito dagli usi. Il recupero degli edifici avverrà con i metodi del restauro conservativo e, a questi si integreranno nuovi dispositivi smontabili per realizzare zone d’ombra secondo le esigenze d’uso degli spazi aperti e della grande corte.